Santa Faustina Kowalska

 

 

 

Sii adorata, o Trinità Santissima, adesso e sempre…”. Con questa preghiera suor M. Faustina Kowalska il 28 luglio 1934 inizia il suo diario per ordine del suo confessore, padre Sopocko. Alla fine avrà scritto sei fitti quaderni, dove è riportato, parola per parola, il messaggio di misericordia che Gesù le detta giorno dopo giorno. «Figlia mia, dedicherai a tale lavoro tutti i momenti liberi», le ordina Gesù. «È tuo dovere in questa vita far conoscere alle anime la misericordia infinita che ho per esse, esortandole a fidarsi di me in ogni evento».

Vissuta all’inizio del secolo appena trascorso, a cavallo fra le due guerre mondiali, e per soli 33 anni, soltanto molto tempo dopo la sua morte si è conosciuta tutta la grandezza spirituale di questa grande mistica. La religiosa polacca, la cui figura resta indissolubilmente legata al culto della misericordia di Dio, era nata il 25 agosto 1905 a Glogowiec, piccolo villaggio di contadini, terza di dieci figli. Al fonte battesimale della chiesa parrocchiale di Swinice Warckie era stata battezzata con il nome di Elena.

Entrata ventenne nella Congregazione della Beata Vergine Maria della misericordia, vi aveva trascorso tredici anni, soggiornando in diverse case e svolgendo lavori di cuoca, giardiniera e portinaia, sempre con molto zelo e osservando fedelmente la regola religiosa. La sua vita apparentemente ordinaria, insignificante e monotona, nascondeva in realtà una straordinaria unione con Dio.

Esteriormente nulla tradiva l’eccezionale ricchezza della sua vita mistica. Soltanto il Diario ne ha svelato tutta la profondità, che allora era nota soltanto ai confessori e, in parte, alle superiore. Il Diario in cui la santa descrisse le sue visioni è diventato un best-seller della devozione popolare ed anche sotto il profilo teologico ha suscitato non poca sorpresa negli studiosi per la profondità dei suoi scritti, tanto più straordinaria in una suora che non aveva neppure terminato le scuole elementari.

Stella del mare

Visioni, stimmate nascoste, partecipazione alla Passione di Cristo, profezia e discernimento delle anime, carisma di intercessione per gli spiriti purganti. L’umile conversa destinata sempre alle mansioni più infime riuscì a sviluppare una straordinaria unione mistica con Dio, che l’arricchì di doni eccezionali. Il mondo soprannaturale era per Faustina ugualmente reale di quello che lei percepiva con i sensi, grazie a un vivo rapporto con Cristo, con la Madonna, gli Angeli e i Santi, nonché con le anime del Purgatorio.

«Una volta – racconta suor Faustina – di notte venne a trovarmi una delle nostre suore, che era morta due mesi prima. Era una suora del primo coro. La vidi in uno stato spaventoso: tutta avvolta dalle fiamme, con la faccia dolorosamente stravolta. L’apparizione durò un breve momento e scomparve. I brividi trapassarono la mia anima, ma pur non sapendo dove soffrisse, se in Purgatorio o all’Inferno, raddoppiai in ogni caso le mie preghiere per lei.

La notte seguente venne di nuovo ed era in uno stato ancora più spaventoso, tra fiamme più fitte; sul suo volto era evidente la disperazione. Rimasi molto sorpresa di vederla in condizioni più orribili, dopo le preghiere che avevo offerto per lei e le chiesi: “Non ti hanno giovato per nulla le mie preghiere?”. Mi rispose che le mie preghiere non le erano servite a nulla e che niente poteva aiutarla. Domandai: “E le preghiere fatte per te da tutta la Congregazione, anche quelle non ti hanno giovato niente?”. Mi rispose: “Niente. Quelle preghiere sono andate a profitto di altre anime” . E io le dissi: “Se le mie preghiere non le giovano per niente, la prego di non venire da me”. E scomparve immediatamente.

Io però non cessai di pregare. Dopo un certo tempo venne di nuovo da me di notte, ma in uno stato diverso. Non era tra le fiamme come prima ed il suo volto era raggiante, gli occhi brillavano di gioia e mi disse che avevo il vero amore per il prossimo, che molte altre anime avevano avuto giovamento dalle mie preghiere e mi esortò a non cessare di pregare per le anime sofferenti nel Purgatorio e mi disse che essa non sarebbe rimasta a lungo in Purgatorio».

La Madonna compare assai di frequente nelle sue visioni dell’aldilà, e in questo modo Faustina scopre il ruolo straordinario che ha la Madre della misericordia per tutte le anime purganti.

«Vidi l’Angelo Custode, che mi ordinò di seguirlo», scrive la Santa. «In un momento mi trovai in un luogo nebbioso, invaso dal fuoco e, in esso, una folla enorme di anime sofferenti. Queste anime pregano con grande fervore, ma senza efficacia per se stesse: soltanto noi le possiamo aiutare. Le fiamme che bruciavano loro, non mi toccavano. Il mio Angelo Custode non mi abbandonò un solo istante. E chiesi a quelle anime quale fosse il loro maggior tormento. Ed unanimemente mi risposero che il loro maggior tormento è l’ardente desiderio di Dio.

Scorsi la Madonna che visitava le anime del Purgatorio. Le anime chiamano Maria “Stella del mare”. Ella reca loro refrigerio. Avrei voluto parlare più a lungo con loro, ma il mio Angelo Custode mi fece cenno d’uscire. Ed uscimmo dalla porta di quella prigione di dolore. Udii nel mio intimo una voce che disse: La mia misericordia non vuole questo, ma lo esige la giustizia».

Umiltà e preghiera

Il giorno dell’Assunzione dell’anno 1934, suor Faustina non potè andare alla Messa perchè il suo medico non glielo permise, ma cominciò a pregare con grande fervore nella sua cella. A un certo punto vide la Madonna, di una bellezza indescrivibile, che le disse: «Figlia mia, voglio da te preghiera, preghiera e ancora una volta preghiera per il mondo e specialmente per la tua Patria. Fa’ la Comunione riparatrice per nove giorni, unisciti strettamente al sacrificio della Messa. Per questi nove giorni starai davanti a Dio come vittima, ovunque, continuamente, in ogni luogo e in ogni momento giorno e notte; ogni volta che ti svegli, prega interiormente. Pregare di continuo interiormente è possibile».

La Vergine Maria le apparve molte volte, per confortarla e istruirla nel suo cammino di fede. «Figlia mia – le diceva – per raccomandazione di Dio debbo esserti madre in modo esclusivo e speciale, ma desidero che anche tu mi sia figlia in modo particolare. Desidero, figlia mia carissima, che ti eserciti in tre virtù che per me sono le più care e a Dio le più gradite. La prima è l’umiltà, l’umiltà, e ancora una volta l’umiltà. La seconda virtù è la purezza. La terza virtù è l’amore per Dio. In qualità di figlia mia devi risplendere in modo particolare per queste virtù».

8 dicembre

Il giorno dell’Immacolata Concezione, durante la Messa, Faustina sentì un fruscio di vesti e subito vide la Madre celeste risplendente di una bellezza straordinaria. Aveva una veste bianca con una sciarpa azzurra e rivolgendosi a lei disse: «Mi dai una grande gioia quando adori la SS.ma Trinità per le grazie ed i privilegi che mi ha concesso». E subito dopo, scomparve.

La Madre della misericordia, che Faustina amava profondamente, le fu guida e sicuro conforto nelle molte sofferenze fisiche e spirituali della sua brevissima vita. «Lo so quanto soffri, ma non temere, io partecipo e parteciperò sempre alle tue sofferenze… Sappi che, sebbene io sia stata innalzata alla dignità di madre di Dio, sette spade dolorose mi hanno trafitto il cuore. Non far nulla a tua difesa; sopporta tutto con umiltà. Dio stesso prenderà le tue difese…».

Le diceva anche: «Io vi sono madre per l’infinita misericordia di Dio… La vostra vita deve essere simile alla mia vita: silenziosa e nascosta; essere unite incessantemente a Dio e pregare per l’umanità e preparare il mondo per la sua seconda venuta».

«Egli verrà…»

«Più imito la Madre di Dio, più profondamente conosco Dio», scrive allora suor Faustina nel suo Diario. La Vergine la educa nel cammino di santità e le ricorda costantemente la sua importante missione: «Oh quanto è cara a Dio l’anima che segue fedelmente l’ispirazione della sua grazia! Io ho dato al mondo il Salvatore e tu devi parlare al mondo della sua grande misericordia e preparare il mondo alla sua seconda venuta», le raccomanda la Madonna. «Egli verrà non come salvatore misericordioso, ma come giudice giusto. Oh quel giorno sarà tremendo! È stato stabilito il giorno della giustizia, il giorno dell’ira di Dio davanti al quale tremano gli angeli.

Parla alle anime di questa grande misericordia, fino a quando dura il tempo della pietà. Se tu ora taci, in quel giorno tremendo dovrai rispondere di un gran numero di anime. Non aver paura di nulla: sii fedele fino alla fine. Io ti accompagno con la mia tenerezza».

Maria D. L.